In principio sede di un seminario, divenne un importante centro di istruzione nobiliare, conosciuto con il nome Collegio dei Nobili.

A causa della guerra e della peste, la scuola fu chiusa e riaperta appena alla fine del XVII secolo.

Il ginnasio fu frequentato da numerose personalità, tra le quali il conte Capodistriano Gian Rinaldo Carli (il cui nome oggi porta il liceo), il violinista Giuseppe Tartini, lo storico Pietro Kandler e lo scrittore Fulvio Tomizza.

L’edificio è un monumento di rilevanza locale, in quanto si tratta della più longeva scuola di Capodistria.

 

Oggi è sede del ginnasio con lingua d’insegnamento italiana Gian Rinaldo Carli.