L’Associazione Culturale Peter Martinc e la Comunità degli Italiani Santorio Santorio Capodistria vi invitano all’inaugurazione della mostra fotografica sui giardini di Versailles L’espace infini della Prof.ssa Dr. Ana Kučan, architetto del paesaggio e docente presso il Dipartimento di Architettura del Paesaggio, Facoltà di Biotecnica, Università di Lubiana,

che si terrà giovedì 17 novembre 2022, alle ore 18.00, presso la sede della Comunità degli Italiani, Palazzo Gravisi, Via del Fronte della Liberazione 10, Capodistria.

ANA KUČAN

L’ESPACE INFINI, foto dei giardini di Versailles

Capodistria, Palazzo Gravisi, 17.11.-9.12.2022

Era un giorno d’inverno, forse un mattino, quando la nebbia si aggrappa ancora alla terra e si insinua tra le chiome degli alberi carbonizzati… Ci sono colonnati, balaustre, fontane secche e padelle e cipressi accuratamente potati. Ogni cosa è al suo posto e in ordine, come si addice a un parco; ogni filo d’erba al suo posto. Dopo tutto, è il parco di tutti i parchi, per così dire, è il parco della Reggia di Versailles. È il capolavoro di André Le Nôtre, il capo giardiniere del re Luigi XIV di Francia, che è stato fonte di ispirazione per molti e che ancora oggi attira le folle per ammirare l’armonia delle forme della natura addomesticata. L’eterotopia di Foucault è qui all’opera con tutta la sua succulenza. Almeno dal Barocco in poi, i parchi sono diventati sistemi botanici e architettonici sempre più complessi ma ordinati per il riposo, l’intrattenimento, la riflessione e l’educazione. Ma i progettisti dei parchi barocchi miravano, da un lato, a imitare la natura, o l’idea che la società aveva di essa, e dall’altro, a un controllo totale e a un design e a un’arte consapevoli – la creazione di una natura artificiale come ambiente ideale per dare alla mente e al corpo umano più della natura incontrollabile. Il giardino, o parco, che nel francese medievale significa recinto per la caccia alla selvaggina, è quindi l’ambientazione di commedie, tragedie e altri drammi della vita immaginaria e reale, in qualsiasi momento del giorno o dell’anno (Vasja Nagy-Hofbauer).

Il Giardino di Versailles, così profondamente inserito nell’unicità del suo momento storico, reso possibile da un intreccio di circostanze uniche, si protende allo stesso tempo verso un tempo che è fuori dal tempo. Le brillanti fotografie di Ana Kučan, scattate con l’occhio penetrante di un architetto paesaggista, ci mettono davanti tutta la stranezza e la magia di questo edificio. … E forse soprattutto, in questo spazio geometricamente pianificato, in questo apparente trionfo del disegno razionale sul disordine della natura, queste fotografie evocano e fanno emergere tutto il suo enigma, l’enigma che si trova non al di là ma all’interno del disegno geometrico, all’interfaccia stessa tra natura e cultura. Nel conosciuto e accuratamente pianificato, inseguono l’ignoto e l’inaspettato (Dr. Mladen Dolar).

La Prof. dott.ssa Ana Kučan è architetto del paesaggio, docente presso il Dipartimento di Architettura del Paesaggio della Facoltà di Biotecnica dell’Università di Lubiana e responsabile dello Studio AKKA. Ha esposto in patria e all’estero e ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo lavoro (Piranesi, Premio Plečnik, Medaglia Plečnik e Matita di Platino). Nel 2006 è stata tra i finalisti del Premio Europeo Rosa Barba a Barcellona. È giornalista e redattrice, autrice di Krajina kot nacionalni simbol  e coeditrice di Vrt in prispodoba. Tiene lezioni in diverse università europee.

La mostra è organizzata dall’Associazione Culturale Peter Martinc e dalla Comunità degli Italiani Santorio Capodistria con il patrocinio del Comune città di Capodistria.