Numerose opere letterarie che incorporano il mito della Bella Vida testimoniano il particolare significato di questo mito per l’identità nazionale slovena. Si dice che contenga alcuni dei tratti e delle svolte fatali che caratterizzano la nostra coscienza collettiva e la nostra anima, come il complesso della nostalgia, l’archetipo della madre, l’archetipo della donna, la nostalgia di casa, il rapporto con la tradizione, il rapporto con l’estraneo e l’altro, e persino la ribellione. Per questo nella produzione non mancheranno Prešeren, Cankar, Roza e altri che hanno rielaborato e riscritto il mito della Bella Vida, cercando in esso una metafora del proprio dolore o di quello della società, una scusa o un’apologia. Tuttavia, più che cercare le parole “giuste”, già scritte, lo spettacolo affronterà la visione odierna del mito e della storia della Belle Vida. Che cos’è il desiderio? Possiamo ancora desiderare, possiamo ancora ascoltare le nostre idee più profonde? Ci permettiamo di sognare, siamo pronti a realizzare i nostri sogni? Cosa siamo “costretti” a fare a causa della vita che viviamo? Stiamo vivendo o semplicemente vivendo? In cosa siamo spinti da ciò che ci circonda e in quali insidie ci stiamo impigliando?