La storia dello sviluppo della nostra lingua non è priva della storia della sua immagine scritta. Con la presente mostra in occasione della festa culturale slovena – il girono di Prešeren, gli autori della mostra cercano di mostrare le dinamiche e i dilemmi fondamentali che tutti coloro che hanno cercato di mettere su carta la nostra lingua hanno affrontato codificando e scrivendo la lingua slovena.
Črkarska pravda ci è noto dal sonetto di Prešeren Al prav se piše kaßa ali kaša, cioè in tedesco o serbo, con l’aiuto del cirillico, con il quale mirava a Jernej Kopitar, alla sua prevenzione della pubblicazione di Krajnska čbelica e all’articolo di Čop in questo riguardo, che aveva il titolo ABC Krieg ossia Nuovo discacciamento di lettere inutili o La guerra dell’alfabeto. La lotta ha avuto luogo tra i fautori di Bohoričica, che si chiamavano prešernovci, e i fautori della nuova sceneggiatura, metelkovci. Nella guerra dell’alfabeto, la vittoria fu celebrata dai fautori della vecchia scrittura.
Tuttavia, l’idea di una nuova scrittura, che avesse segni singoli per ogni fonema, è rimasta viva tra coloro che si sono occupati della questione dell’ortografia slovena. Come soluzione adeguata a questo problema, la gajica o gajevica è stata sviluppata dal croato Ljudevit Gaj. A quel tempo, alcune persone chiamavano anche l’ortografia “Ceco-illirico” o “Ceco-illirico” o “illirico”. “Ceco” perché Gaj ha composto la sua grafia seguendo l’esempio dell’ortografia ceca e “Illirico” perché l’ortografia è stata creata come parte del movimento illirico. Il primo a scrivere e pubblicare il lavoro nella nuova sceneggiatura è stato Stanko Vraz. I più importanti per l’introduzione della nuova scrittura furono Kmetijske in rokodelske novice di Bleiweis, con la quale “gli sloveni nella sceneggiatura erano uniti agli slavi occidentali”. Nel 1847, anche le poesie di Prešeren furono pubblicate nella scrittura gajica e non bohoričica, che lui aveva sostenuto nella Guerra dell’alfabeto.

Autori della mostra: Diana Pungeršič e Peter Štoka