Nataša Segulin ha iniziato a occuparsi di fotografia relativamente tardi, dopo il pensionamento. Prima si è interessata di arti visive come giornalista e redattrice culturale televisiva. A esporre ha iniziato molto presto e non sorprende che con il suo quarto ciclo, denominato Lumen, intraprenda in maniera altrettanto sicura e voglia di apprendere, un nuovo e specifico modo di esprimersi attraverso l’arte: la “scrittura” del libro fotografico.

La narrazione visiva dell’autrice è e non è la storia di un edificio. Piuttosto è testimonianza di uno sguardo che, ovunque si rivolga, prima di tutto legge visivamente. L’alfabeto dell’equilibrio, dell’armonia e del minimalismo, la purezza, la ritmicità ovvero la ripetizione di semplici forme archetipiche, la tangibilità delle superfici e i sorprendenti contrasti di luce e ombra sono le costanti della sua opera. Proprio come il senso di pace, tranquillità e armonia che attribuisce anche all’ex convento dei serviti la speranza di un futuro migliore.

 Ogni ciclo d’autore parla anche dell’autore stesso. Nataša Segulin ci porta sempre in spazi che sono in qualche modo remoti, anche se allo stesso tempo possono essere molto affollati (il porto di Capodistria, le cave di pietra, le destinazioni turistiche con patrimonio culturale…). Il pretesto per il racconto sul lumen è l’amore per l’arte e il patrimonio culturale, il legame personale con lo spazio fisico, la città di Capodistria e le proprie esperienze con l’edificio, è da qui che deriva il nome dato al ciclo. »Lumen come luce, luce felicità e gioia per la nascita di molti abitanti del Litorale sloveno e istriani, qui sono nata, qui sono nata io e tutti i miei cari… ma anche luce come speranza per un domani migliore«. Il suo credo positivo è riconoscibile come parte della sua espressione fotografica e, sebbene nella fotografia sia principalmente interessata agli aspetti formali, con questo ciclo per la prima volta ha voluto dare una smossa alla coscienza sociale collettiva. Se ci riferiamo all’engagement sartriano secondo il quale »la letteratura rivela ai lettori la loro stessa situazione in modo che possano assumersene la responsabilità« allora, con la sua impegnata discussione poetica sull’atteggiamento della società nei confronti del patrimonio culturale come uno degli elementi costitutivi della coscienza nazionale, in termini di definizione delle direzioni artistiche nel ciclo Lumen Nataša Segulin ha varcato la soglia dell’arte contemporanea. https://www.obalne-galerije.si/it/lumen-fotografija/

 

Renata Štebih, storico dell’arte

(dal libro fotografico Nataša Segulin: Lumen, Lubiana, Galerija Fotografija, 2019)

 

Nataša Segulin è rappresentata dalla Galleria Fotografija.