Il documentario fa parte della produzione televisiva del Centro regionale  della RTV Capodistria e porta un tassello nel mosaico sull’esperienza del popolo del Litorale e dell’Istria durante il fascismo; come migliaia di persone furono costrette a lasciare le loro case, alcuni come soldati italiani, altri come detenuti e prigionieri al confino; come vissero e sopravvissero all’esilio nel Mezzogiorno d’Italia e come, dopo la capitolazione dell’Italia, si unirono all’esercito partigiano nelle Brigate d’oltremare e giocarono un ruolo importante nelle battaglie finali per la liberazione del Paese. Inoltre, dovettero lottare per anni per il loro status dopo la guerra, perché erano considerati partigiani di seconda classe. Il film ci porta in Puglia, nel campo di Gravina, Campo 65, dove i resti delle mura testimoniano ancora la presenza degli sloveni. Il loro ricordo è conservato anche dagli abitanti della zona.

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