Il 26 febbraio 1992 le autorità slovene hanno cancellato illegalmente dal registro sloveno dei residenti permanenti 25.671 persone, tra cui 5.360 bambini. Le conseguenze della cancellazione furono terribili. Le persone cancellate persero il lavoro, l’assicurazione sociale e sanitaria, il diritto all’istruzione, molti furono esiliati e separati dai loro cari, mentre sulla testa degli altri pendeva la spada di Damocle della deportazione.

I cancellati hanno vinto presso la Corte costituzionale slovena e la Corte europea dei diritti dell’uomo, ma a tutt’oggi il tentativo di rimediare ai torti è stato solo illusorio: solo circa la metà dei cancellati ha potuto riottenere la propria residenza, molti esiliati non hanno potuto fare ritorno in Slovenia e molte famiglie rimangono separate o si sono disgregate a causa della cancellazione. Solo una parte dei cancellati ha ricevuto un misero risarcimento. Alcuni sono rimasti in Slovenia irregolarmente e senza i relativi diritti fino ad oggi. La cancellazione non è mai stata oggetto di indagine e nessuno ne è mai stato ritenuto responsabile.

Nella mostra che sarà visitabile dal 23 agosto al 13 settembre 2023 i cancellati, attraverso l’occhio fotografico di Borut Krajnc, ripercorrono i loro ricordi, le loro esperienze e il loro atteggiamento verso la cancellazione a distanza di oltre trent’anni. Ci raccontano come per loro la cancellazione sia ancora attuale. La mostra invita anche a firmare la petizione per i cancellati. Durante la mostra verrà organizzata anche una conferenza sulla cancellazione con testimonianze dei cancellati.
Le fotografie sono state scattate nel gennaio e nel febbraio 2022.

La mostra è organizzata da Amnesty International Slovenia in collaborazione con i cancellati.

La mostra sarà visitabile presso Libertas, Prekat 2 dal 23 agosto al 13 settembre 2023.

Orario: martedì – sabato 18:00 – 21:00 e su appuntamento.